Sciopero generale per la Flotilla, per il Garante è “illegittimo” per mancato preavviso: scontro Meloni-Landini sulla protesta

I cortei

Lo sciopero generale in difesa della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria organizzata per fornire aiuti alla popolazione palestinese di Gaza bloccata tra la sera di mercoledì e la mattina odierna, proclamato da Cgil e Usb per il 3 ottobre, è illegittimo.
È la valutazione della Commissione di garanzia che si è riunita oggi. Nel provvedimento adottato il Garante ha ritenuto “inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo “nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori””. L’Autorità di garanzia ha quindi inviato un’indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che il mancato adeguamento comporta, tra l’altro, l’apertura di un procedimento di valutazione del comportamento.
Uno sciopero, quello indetto venerdì 3 ottobre, che sarebbe partito nel mezzo di un altro che partirà già nella serata di oggi. Si parte infatti alle 21 di giovedì 2 ottobre fino alle 20:59 di venerdì con la sollevazione proclamata dai Cobas nel settore ferroviario nazionale, agitazione che coinvolgerà il gruppo Fs, Trenitalia, e Trenord.
Quindi venerdì 3 ottobre sarebbe, il condizionale a questo punto è d’obbligo, dello sciopero generale proclamato da Cgil e Usb, l’Unione sindacale di base Alla base la protesta dei sindacati per la guerra a Gaza e il blocco della Global Sumud Flottila, abbordaggio e fermo degli attivisti definito dalla Cgil “un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati”, mentre l’Usb ha parlato di “aggressione che calpesta i valori democratici e la dignità umana”.
Venerdì sono previste manifestazioni in tutta Italia, almeno 100 i cortei in programma con quello più numeroso a Roma, con concentramento previsto alle ore 8:30 in piazza Vittorio e arrivo in piazza dei Cinquecento, con la partecipazione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Sullo sciopero generale, oltre al giudizio del Garante, pende anche la possibile precettazione da parte del ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini. Parole durissime erano arrivate da Copenaghen, dove è impegnata per il vertice della Comunità politica europea, dalla premier Giorgia Meloni. “Lo sciopero di venerdì 3 ottobre non porterà alcun beneficio al popolo della Palestina, in compenso porterà molti disagi al popolo italiano”, aveva detto la premier. Per poi rincarare la dose: “Mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”.
Parole che hanno scatenato la pronta replica del segretario della Cgil Landini, che ha chiesto alla premier “rispetto a chi paga le tasse e a chi lavora”. “Dire che con lo sciopero si cerca il weekend lungo è un’offesa. Sono in discussione i valori della democrazia – ha spiegato il segretario della Cgil – e il diritto delle persone di vivere in pace. Una persona normale e un sindacato che è fatto di valori non può stare a guardare”.
Landini ha inoltre annunciato che il sindacato farà ricorso, confermato l’agitazione di domani perché “pienamente legittima, l’abbiamo fatto rispettando la legge 146 che prevede che di fronte a violazioni costituzionali, la messa in discussione della salute e sicurezza dei lavoratori c’è la possibilità di fare lo sciopero senza il preavviso”. “Impugniamo la delibera della Commissione e se questa dovesse comportare verso l’organizzazione sindacale delle sanzioni siamo pronti a impugnare anche quelle”, ha accusato il segretario generale della Cgil, sottolineando che “non si stanno rispettando le nostre norme costituzionali”.
l'Unità